domenica 1 luglio 2018

Il gazpacho e la salute


Nella cucina spagnola, il gazpacho è una zuppa fredda a base di verdure crude, molto apprezzata d'estate in regioni calde come l'Andalusia. Gli ingredienti principali sono tradizionalmente peperoni, pomodori, cetrioli e cipolla, arricchiti di volta in volta con erbe aromatiche differenti, e pane raffermo ammorbidito in acqua, che rende cremoso il composto.


Il piatto si mangia comunque freddo, talvolta addirittura con cubetti di ghiaccio e accompagna crostini di pane con uova sode su  una ciotola di terracotta, poichè questa trattiene meglio i sapori. Viene anche usato come aperitivo servito in bicchiere, come energetico rinfrescante.


Nel 1954 nel "Diccionario crítico etimológico de la lengua castellana" dal noto linguista catalano Joan Coromines si dice che l'origine deriva dal "caspacho" portoghese, che a sua volta deriva dalla voce pre-romana "caspa", che significa "frammento", in derivazione in lingua mozarabica, alludendo a ciò che è stato fatto con pezzi di pane; il suffisso -acho è proprio mozarabico e è molto esteso attraverso l'area di Andalusia.


Alcune teorie sull'etimologia presentano altre idee che non hanno una accettazione accademica generalizzata, per esempio: in accadico il verbo kasapu (frantumare) significa rompere in pezzi per essere distribuiti. L'origine del gazpacho può essere attribuito all'ellenico kykeon (chiamata anche dai romani come posca): una bevanda rinfrescante a base di acqua e vino.


Con l'avvento dell'islamismo durante l'invasione araba di al-Andalus nell'VIII secolo, al gazpacho ellenico furono aggiunti sale e olio d'oliva. I primi gazpachos conosciuti  (quelli originali) portavano solo pane, aceto, olio e spesso aglio e talvolta noci macinato, come mandorla (noto come ajoblanco, uno dei più antichi gazpachos conosciuti).


La ricetta del gazpacho odierno con Pomodoro e Peperone è relativamente recente, dal secolo XIX, dato che sono piante originarie del Nuovo Mondo e la loro coltivazione massiva a scopo alimentare in Europa è successiva al XVI secolo.