domenica 7 novembre 2021

Mitologia Celtica

 


La mitologia celtica è l'insieme dei miti, delle saghe e delle credenze religiose diffuse tra le popolazioni di lingua celtica (chiamate, nel loro insieme, Celti) durante l'Età del ferro. Come altri indoeuropei, i primi Celti mantennero una mitologia e una struttura religiosa politeistica. La mitologia delle popolazioni celtiche a diretto contatto con l'espansione dell'Impero romano, come Galli e Celtiberi, scomparve, assorbita dalla mitologia romana poi soppiantata dal cristianesimo ma anche in funzione della perdita della lingua indigena.


È principalmente attraverso fonti contemporanee romane e cristiane che la mitologia dei Celti "continentali" è stata preservata. I popoli celtici che mantennero identità politiche o linguitiche, come i Gaeli in Irlanda e Scozia, i Gallesi e i Britanni (sia in Gran Bretagna Meridionale sia in Bretagna), lasciarono invece vestigia delle loro mitologie ancestrali che furono messe in forma scritta durante il Medioevo. Sebbene il mondo celtico, al suo apice (III secolo a.C.), corprisse gran parte dell'Europa occidentale e centrale, non era politicamente unificato né vi era alcuna fonte centrale sostanziale d'influenza o omogeneità culturale. 


L'antica religione celtica era dunque caratterizzata dalla presenza di molte varianti locali seppur taluni caratteri comuni siano talmente evidenti (es. il culto del dio Lúg/Lugus) da giustificare la tesi di una "omogeneità religiosa di base" dei popoli celtici. Ci sono pervenute testimonianze (fond. iscrizioni) di oltre trecento divinità, spesso identificate con le loro controparti romane, ma di queste la maggior parte sembra essere stata "genii locorum", cioè divinità locali o tribali, e poche erano ampiamente adorate.


Tuttavia, da ciò che è sopravvissuto della mitologia celtica, è possibile discernere punti in comune che suggeriscono un pantheon più unificato di quanto spesso si creda. La natura e le funzioni degli dèi celtici possono poi essere dedotte dai loro nomi, dalla posizione delle loro iscrizioni, dalla loro iconografia, dagli dèi romani (o altre figure) a cui sono equiparati, ecc. Le celtiche Matronae sono l'incarnazione della maternità. Nelle figurazioni non compaiono mai sole, ma sempre in gruppo e formano quasi sempre una triade.


Esse rappresentano un complesso insieme di forze positive ornate di spighe e frutti a simbolo di una perenne fruttuosità. Non appartengono al pantheon ufficiale, ma rappresentano precise realtà locali o sociali, il loro culto è legato ad un'idea di fiducia gratuita. Prima di esistere nella religione celtica, appartenevano già ai culti indoeuropei. Le popolazioni celtiche praticavano la scrittura (si sono pervenute testimonianze celtiche scritte in lingua etrusca e Greco antico oltre che con l'alfabeto ogamico precipuo dei Celti) ma la ricostruzione della loro religione presenta notevoli difficoltà d'ordine storico-documentario perchè essi facevano uso della scrittura solo a fini pratici: dediche alle divinità, iscrizioni funebri, marchi di proprietà, financo censimenti.


Il patrimonio religioso veniva tramandato solo per via orale e i suoi creatori erano i Druidi (latinizzacione della parola dru-wid-es, lett. "molto istruiti"), la classe dirigente sacerdotale cui competevano l'adempimento di riti di culto (anche il sacrificio umano), l'interpretazione degli auspici, la conservazione e la trasmissione del sapere tradizionale, la presidenza delle assemblee religiose, l'arbitrato nelle controversie tra tribù e l'amministrazione della giustizia civile e criminale (in partocolare nei casi di assassinio).


I riti druidici sono però ad oggi poco conosciuti, anche se i sacrifici umani descritti da Cesare sembrano avere avuto una rilevanza abbastanza ridotta. Plinio il Giovane ci descrive un culto arboreo collegato ad elementi astronomici: la raccolta del vischio che cresceva sulle querce, i cui boschi erano sacri per i druidi. Il sacerdote vestito di bianco saliva sa un albero e tagliava il vischio con un falcetto d'oro nel sesto giorno della luna nuova. Seguiva il sacrificio di due tori bianchi tra canti religiosi. 


È ipotesi ormai assodata quella del legame tra il culto druidico e i megaliti, in particolare i menhir. I druidi avevano conoscenze astronomiche testimoniate dal misterioso sito di "Stonehenge", interpretato come un antichissimo calendario celeste in grado di prevedere cicli stagionali ed eclissi in base all'incidenza dei raggi solari tra i monoliti. La mitologia celtica è un corpus composto da sottogruppi distinti che si ramificano al pari delle lingue celtiche:

- Mitologia dell'antica religione celtica, conosciuta principalmente attraverso fonti archeologiche e legata ai popoli celtici prettamente europei.

- Mitologia nelle lingue goideliche, rappresentata principalmente dalla mitologia irlandese (condivisa anche con la mitologia scozzese).

-  Mitologia nelle lingue brittoniche (mitologia gallese, mitologia della Cornovaglia e Mitologia Bretone).