domenica 15 febbraio 2015

I Balenidi


I Balenidi (Balaenidae, Gray 1821) sono una famiglia di Cetacei composta da due generi con quattro specie. Essi sono detti comunemente anche "balene franche" o "balene vere". Il primo nome deriva al fatto che i balenieri le consideravano la preda "giusta" da cacciare, per la grande quantità di grasso che se ne ricavava e per la facilità con la quale questi cetacei si lasciavano catturare.


La lunghezza può giungere a 18 metri e il peso a 100 tonnellate. I Balenidi si distinguono dalle altre famiglie del sottordine dei Misticeti per la maggiore lunghezza dei fanoni, la forma arcuata dei mascellari (che ha valso loro il nome inglese di bowhead whales, cioè balene dalla testa ad arco), l'esofago molto sottile e non dilatabile e, soprattutto, la fusione completa delle 7 vertebre cervicali in un unico elemento osseo rigido.


I Balenidi si cibano essenzialmente di krill e possono consumarne 2 o 3 tonnellate al giorno. Diffusi negli oceani Pacifico, Atlantico e Artico, non sono presenti nel Mediterraneo se non eccezionalmente. Gli antichi balenieri battezzarono gli esponenti di questa famiglia "Right Whales) (balene "giuste") perchè dopo la morte galleggiavano rendendo facili le operazioni di recupero e di traghettamento della carcassa, a differenza delle balenottere o "balene false" che, dato l'enorme o lume della bocca che dopo la morte si apriva, colavano a picco, appresantite dalla massa d'acqua che penetrava nelle fauci.

sabato 3 gennaio 2015

Il serpente


Col termine serpente, od ofide, vengono comunemente chiamati i rettili squamati appartenenti al sottordine Serpentes Linnaeus, 1758 (od Ophidia). La filogenesi dei serpenti è collegata strettamente a quella delle lucertole (nome comune dei rettili appartenenti al sottordine Sauria), con i quali costituiscono l'ordine Squamata. I serpenti, inadatti a vivere in un clima freddo, nelle zone temperate cuando arriva l'inverno si abbandonano a una sorta di coma letargico fino alla fine dell'inverno.


La sciencza che studia i serpenti è chiamata ofiologia e i suoi studiosi ofiologi. I serpenti sono animali carnivori, si nutrono quindi di picoli animali, compresi altri rettili e serpenti, uccelli, uova o insetti. Alcune specie sono dotate di un morso velenoso con il quale uccidono la preda prima di nutrirsene oppure la paralizaano; altre invece uccidono le prede per sotrizione. I serpenti ingoiano la preda senza masticarla poiché, disponendo di una mandibola e di altre numerose articolazioni del cranio estrenamente flessibili possono asprire la bocca e ingoiarla interamente, anche se queste sono di grandi dimensioni.


I serpenti non si nutrono quasi mai dell'uomo, ma si sono comunque registrati rari casi di bambini mangiati dai grandi costrittori. Anche le specie più aggressive preferiscono, di norma, evitare il contatto. Per l'uomo quindi il pericolo maggiore che deriva dai serpenti non è quello di essere mangiati ma di essere morsi, questo perché alcune specie sono velenose: la diversa composizione del velono può comportare vari sintomi pero ogni morso il 15% circa dei serpenti possiede un veleno pericoloso per l'uomo.

domenica 7 dicembre 2014

Pubblicitâ televisiva


La pubblicità televisiva è un tipo di pubblicità veicolato da un particolare mass medium, la televisione. La forma classica di pubblicità televisiva è rappresentata dallo spot, ossia un breve filmato della durata di 30 secondi (meno frequentemente multipli o sottomultipli di questo tempo).


Altre possibli forme di pubblicità televisiva sono:

- Inspot
- Televendita
- Trailer
- Videoclip




Un caso particolare (sebbene non necessariamente prerogativa del medium televisivo) è rappresentato dalla Pubblicità indiretta. Il primo spot televisivo della storia fu frasmesso nel 1941 negli Stati Uniti d´America sulla WNBT (rete affiliata alla NBC): si trattava di un comunicato che reclamizzava un orologio della Bulova. Durò 10 secondi e costò 4 dollari dell´epoca.


A partire dal secondo dopoguerra la strategia pubblicitario più diffusa fu apella delle sponsorizzazioni dei programmi televisivi, operata in varie forme. Tale strategia, tuttavia, entrò ben presto in crisi a causa dei crescendi costi di produzione, dell´eccesiva ingerenza degli sponsor sul contenuto delle trasmissioni, e di alcuni scadali legati a quiz truccati.


Gli anni sessanta videro un progressivo rifiorire degli spot pubblicitari clasici (seguendo un po´l´idea degli annunci pubblicitari sulla carta stampata: brevità e incisività) e la nascita del concetto di audience. La pubblicità è all´interno de la televisione pubblica.

giovedì 13 novembre 2014

Piattaforme televisive intelligenti


Con smart TV si definisce commercialmente la categoria di apparecchiature elettroniche di consumo che hanno come principale caratteristica l'integrazione di funzioni e di servizi legati a internet, e in particolare al cosiddetto Web 2.0, all'interno di apparecchi televisivi.




La stessa locuzione è utilizzata in modo più generico per definire la tendenza alla convergenza tecnologica tra il mondo dei personal computer e quello della televisione. Questi dispositivi, tramite il collegamento alla rete, offrono la possibilità di usufruire di servizi online tipicamente destinati a normali personal computer, quali navigazione internet, video on demand, Internet TV, multimedialità, servizi in streaming, social network, ecc.


L'appellativo smart (traducibile dalla lingua inglese come "intelligente" è stato utilizzato per questa categoria di dispositivi in analogia a quanto avvenuto nel mondo della telefonia mobile con l'introduzione degli smartphone cioè telefoni cellulari dotati di avanzate caratteristiche multimediali e interattive.


La tecnologia alla base del concetto di Smart TV puè essere integrata all'interno dell'apparecchio televisivo o può essere resa disponibile tramite set-top box, cioè dispositivi esterni destinati ad aumentare le funcionalità dei televisori tradizionali, così come all'interno di lettori di dischi ottici, console di gioco, sistemi televisivi centralizzati.


La vita con Smart TV si può verdere in tre dimensioni.