sabato 13 febbraio 2021

Gambetto di donna

 


Il gambetto di donna è l'apertura del gioco degli scacchi definita dalle mosse:

1. d4 d5

2. c4

È una delle aperture più antiche che si conoscano: si sa che Lucena ne parlò in un suo scritto del 1497 ed è già nominata in un manoscritto precedente, conservando a Gottinga. Durante il primo periodo degli scacchi moderni, le aperture di donna non erano di moda, e il gambetto non divenne popolare finché non fu giocato nel 1873 a un torneo a Vienna. La sua popolarità crebbe molto in seguito alle teorie di Steinitz e Tarrasch sul gioco posizionale.


Il picco di popolarità si ebbe negli anni venti a trenta del XX secolo, e fu giocato in 32 su 34 partite al Campionato del mondo di scachi del 1934. Da quella volta il giocatore nero ha usato via più raramente le aperture simmetriche (come sarebbero 1.d4 d5 o 1.e4 e5) tendendo a preferire le difese indiane. Il gambetto di donna è ancora giocato frequentemente e rimane parte del repertorio di molti grandi maestri: a livello di Campionato del mondo il gambetto di donna rifiutato è stato ad esempio giocato durante il Mondiale 2013, tra Magnus Carlsen e Viswanathan Anand, e in quello 2016, tra Sergej Karjakin e Magnus Carlsen, mentre il gambettl di donna accettato lo è stato nel 3º turno del femminile Knockout del 2017, tra Dronavalli Harika e Sopiko Guramishivili.

Con 2. c4, il Bianco minaccia di scambiare un pedone d'ala (il pedone c) con un pedone centrale (il pedone di nero) e di dominare il centro con e2-e4. Il tratto c4 non può essere considerato un vero gambetto in quanto il Nero non può pensare di mantenere il vantaggio di un pedone. Una della trappole in apertura è: 1.d4 d5 2.c4 dxc4 3. e3 b5? (il Nero tenta di tenere il pedone mentre dovrebbe svilupparsi con, per esempio, 3...e5!) 4. a4 c6? 5. axb5 cxb5?? 6. Df3! e il Bianco vince un pezzo sul lato di donna nero. Il gambetto di donna è diviso in due categorie principali basate sulla risposta del Nero: il bambetto di donna accettato e il gambeto di donna rifiutato. 


Nel primo il Nero gioca 2...dxc4, lasciando temporaneamente il centro, nel secondo il Nero mantiene il suo pedone d5. Spesso il Nero sarà limitato nei movimenti dei suoi pezzi, e potrà  svilupparsi più liberamente dopo le spinte di pedone c5 o e5. Tecnicamente, ogni risposta del nero diversa da 2...dxc4 è considerata un gambetto di donna rifiutato, ma le difese slava, Cigorin e il controgambetto Albin sono trattate a parte. La partita ortodossa e la difesa Tarrasch sono due linee importanti. Dopo 1. d4 d5 2. c4 si possono avere: 

2...dxc4 (gambetoo di donna accettato)

2...Cc6 (difesa Cigorin): questa difesa è inusuale, ma pur sempre giocabile per il Nero.

2...c5 (difesa simmetrica): è raramente giocata e sembra giocabile per il Bianco.

2...c6 (difesa slava): è una risposta solida, nonostante molte sue varianti siano tattiche. Se il Nero gioca sia ...c6 sia ...e6 (in qualsiasi ordine), l'apertura assume le caratteristiche sia della slava sia della partita ortodossa, ed è considerata semi-slava.

2...e5 (controgambetto Albin): è un tentativo del Nero di guadagnare l'iniziativa. Non è comune ad alti livelli, ma può essere pericoloso nei tornei minori. 

2...e6 (gambetto di donna rifiutato)

2...Af5 (difesa baltica o Keres)

2...Cf6 (difesa Marshall)


Se il Bianco decide di fianchettare l'alfiere di re, il gioco rientra nella partita catalana. La difesa Marshall, tra quelle elencate, è la più debole per il Nero. arshall la giocò solo per un periodo negli anni venti del Novecento prima di abbandonarla. Per quanto riguarda al cinema e letteratura, "La regina degli scacchi" (1983) è un romanzo di Walter Tevis per protagonista Beth Harmon, una bambina prodigio degli scacchi. Il titolo originale "The Queen's Gambit" è l'equivalente in lingua inglese di gambetto di donna, oltre ad essere un gioco di parole (gambit può anche essere usato nell'accezione stratagemma) ad indicare la capacità di affermazione della protagonista in un mondo incentrato sulla figura maschile. Nel 2020 Netflix ha tratto dal romanzo l'omonima serie televisiva. 


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